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COSA FARE PRIMA DI RICHIEDERE UN PREVENTIVO?

Vorrei fornirVi alcuni consigli prima di prendere in considerazione l’installazione di un impianto di sicurezza.



Prima di proporre un preventivo, un installatore serio, insieme al cliente,

DEVE

eseguire un’analisi dei rischi della propria attività, residenza ecc. Si deve prendere in considerazione tutto ciò che per un malvivente potrebbe essere un “ostacolo” all’atto criminoso. Per un attività ad esempio, sono necessari un impianto a tvcc misto di telecamere visibili e occultate, un costante collegamento remoto con centrali operative private o pubbliche e pulsanti antirapina silenziosi. Per scongiurare i furti nei momenti in cui l'attività è fuori servizio, sono invece necessarie misure che impediscano ingresso fortuiti come inferiate cancellate e sistemi perimetrali che comunicano rapidamente l’eventuale intrusione.

Si deve pensare, in sostanza, come un “malvivente”.

In questo modo si dirotteranno le attenzioni dei veri criminiali su strutture meno protette.

Altro fattore da non trascurare è l'identità dell’installatore.



Come lo avete cercato? Vi siete completamente esposti, gli avete riferito quali sono le vostre abitudini, i vostri valori. Il cliente è completamente alla mercè dell’installatore, e voi cosa sapete di

“LUI”

? Potete essere sicuri adesso?

Inoltre, che tipo di materiale vi ha offerto? Che tpo di centrale, sensori, comunicatori, ma soprattutto come si è presentato? Magari il preventivo è intitolato,

“ALLARME”

per il sig. ….. .

A questo punto siete sicuri di cosa vi ha proposto?



Ennesimo punto da non sottovalutare è non porre frettolosamente l'attenzione sulla conclusione del preventivo, il “TOTALE”.



Il paragone tra diverse stime si deve fare, ma basandosi su ogni elemento,

non solo sull'ammontare del totale

. Ogni prodotto ha delle proprie caratteristiche, la casa costruttrice deve avere un centro assistenza oltre all’installatore e al rivenditore e il prodotto deve essere soggetto a controlli periodici per garantirne la qualità (IMQ, CEE, CEI). Sicuramente gli “ALLARMI” che vendono nei grandi magazzini del fai da te sono molto più economici, ma in caso di complicazioni sarete costretti a cercare un tecnico, a parlare con un call center per ottenere quale tipo di assistenza?

Cercare una sicurezza autentica ed un sistema che vi fornisca persino funzionalità aggiuntive (come la domotica espandibile nel tempo) significa cercare un installatore che vi proponga un

SISTEMA DI SICUREZZA

innovativo.

Quindi non è il totale in fondo al preventivo a fare la differenza, ma un altro sottile tipo di differenza, quella che intercorre tra “ALLARME e SISTEMA DI SICUREZZA, tra un installatore improvvisato e un professionista, tra un prodotto certificato assistito/garantito e uno d’importazione.

Alcuni requisiti da controllare rispetto alla validità di un sistema di sicurezza sono:



E’ semplice da inserire e disinserire? E' controllabile attraverso una chiavetta o una tastiera?

La differenza tra chiavetta e tastiera è essenziale. Nel primo caso il possessore della chiave gestisce l’inserimento o il disinserimento, nel secondo l'utente gestisce differenti funzioni in base alla programmazione del sistema.

Quante zone critiche riesce a controllare separatamente la centrale?

Più zone ci sono e più l’impianto è chiaro nelle segnalazioni di allarme. Pensate a una centrale che gestisce due zone a cui sono collegate tutte le porte, le finestre e i sensori volumetrici. Se si verifica un' intrusione non si sa da dove e come sia avvenuta.

La centrale ha la possibilità di espandere gli ingressi?

I sistemi d'allarme vengono usati spesso solo nella loro funzionalità di antintrusione, domani la stessa centrale potrà accendere il riscaldamento, potrà controllare il frigorifero, il condizionamento, la tapparella, l’irrigazione, pulsanti di richieste mediche(telesalvalavita), rivelatori d’incendio, di allagamento, ecc.

Chi propone il sistema via radio lo fa perché si è reso conto che il lavoro per passare i fili è troppo invasivo, o è stato proposto a priori?

L’impianto via radio è soggetto a rischi di falsi allarmi, è molto più lento nelle comunicazioni tra sensori e centrale rispetto ad uno via filo, dove lo stesso cavo è protetto 24 ore su 24 da tagli o tentativi di effrazione.

I sensori sono adatti all’area da proteggere?

Il calore generato dal sole, le piante, gli animali, tutti fattori ambientali che devono essere presi in considerazione quando si installa un sensore.

Posso effettuare una chiamata di emergenza in modalità silenziosa (per esempio senza far suonare i sistemi acustici)?

Si chiama

coercizione

: disinserire l’impianto sotto la minaccia di malintenzionati.

Si può inserire l’impianto in modalità totale o parziale?

Per esempio, si può avere l’impianto acceso a controllare tutta casa quando non ci siamo (accensione totale)? Oppure si possono mantenere alcune aree protette, come il garage, e altre no (protezione parziale 1)? Oppure, durante la notte, è possibile tenere sotto controllo tutto il perimetro e non i sensori volumetrici della zona notte (protezione parziale 2)?

Se sono lontano, posso inserirlo, disinserirlo o effettuare altre manovre? E attraverso quali strumenti posso comunicare da remoto con l’impianto?

Il combinatore telefonico via filo è facilmente eludibile attraverso il taglio dall’esterno. Un modem GSM, invece, è più difficile da eludere. Addirittura attraverso semplici sms si posso compiere molte altre azioni in tutta sicurezza. Infine è possibile collegarsi in rete con un software dedicato e semplificare ancora di più le modalità di interazione col sistema, a prova di bambino.

Il sistema invia messaggi generici di allarme o specifica la zona di effrazione( finestra, porta, ecc)?

Ogni evento deve poter essere inviato separatamente e indifferentemente su ogni telefono.

Spero di essere stato utile ed esauriente con questi suggerimenti. Se avete necessità di un preventivo, posso illustrarvi il mio impianto-demo a casa vostra, senza alcun obbligo.